Roberto Lorenzani è un Mental Coach certificato, specializzato sia nello sport che nel business (certificazione CMC n° 10015412). Inizialmente focalizzato sulle esperienze pratiche apprese sul campo, dal 2015 ha arricchito la sua formazione partecipando ai corsi organizzati da MTItaly, fino a diventare Trainer per Mental Training Italy. Roberto è inoltre uno dei primi laureati in Scienze e Tecniche del Mental Coaching presso l’Università Popolare di Milano.
Per circa 30 anni ha operato nel settore dell’avventura, acquisendo un’esperienza approfondita in sopravvivenza, esplorazioni e outdoor. La sua carriera in questo ambito è iniziata negli anni ’80, partecipando a uno dei primi corsi di sopravvivenza in Italia, organizzato dalla scuola di Jacek Palkiewicz in Trentino. Successivamente, dopo essere diventato istruttore, ha iniziato a organizzare spedizioni in deserti, giungle e altri ambienti estremi, offrendo agli allievi l’opportunità di mettere in pratica sul campo quanto appreso. Quando Palkiewicz decise di cedere la scuola, Roberto ne prese le redini, continuando il progetto della prima scuola italiana di sopravvivenza.
Roberto Lorenzani è un grande esperto di Sopravvivenza, avendo affrontato negli anni ogni tipo di ambiante sul pianeta, dai deserti africani alle foreste del Canada, dagli atolli del Pacifico alla taiga siberiana, dai ghiacciai d’alta quota alle foreste pluviali. È in possesso di patente nautica e brevetto Rescue Diver Padi, pratica diversi sport, tra cui alpinismo, subacquea, sci, torrentismo, tiro con l’arco, running.
Durante la direzione della scuola, Roberto ha compreso il potenziale dell’outdoor training per lo sviluppo delle dinamiche di gruppo notando come le situazioni di disagio facciano emergere il vero carattere delle persone e applicando le sue competenze sia a squadre sportive, in particolare di rugby, sia a team aziendali. Le squadre di Rugby che hanno partecipato alle sue attività hanno riportato benefici tangibili in termini di coesione e prestazioni, tanto che tutte hanno vinto il loro campionato lo stesso anno. Roberto collega questa esperienza al suo lavoro come Mental Coach, evidenziando come l’uscita dalla zona di comfort sia utile sia nello sport che nel business.
Roberto ha organizzato, partecipato e diretto numerose spedizioni estreme in diverse parti del mondo. Tra le sue imprese più significative ricordiamo due tra i suoi più grandi successi:
- Attraversamento della Siberia in invernale (1992): Nel corso di una spedizione senza precedenti, Roberto ha percorso 1.300 km da Yakutsk a Oymyakon, conosciuta come il “polo del freddo” per le temperature che scendono fino a -70°C. La spedizione si è svolta in due mesi con temperature medie di -45°C, utilizzando slitte trainate da renne, vestiti con abiti tradizionali delle popolazioni locali e nutrendosi di stroganina (pesce crudo congelato) e carne di renna. Questa impresa rimane ineguagliata da oltre 30 anni.
- Scoperta del Lago del Re Inca in Perù (2001): Insieme all’antropologo Mario Polia, che aveva rintracciato riferimenti storici del lago in antiche bolle papali, Roberto ha intrapreso una spedizione di un mese nella giungla a oltre 4.000 metri di altitudine tra Ecuador e Perù. Consultando sciamani locali e guidati dalle loro indicazioni, la squadra è riuscita a localizzare e raggiungere il misterioso lago.
Dopo anni di esplorazioni e traversate, e attraversando un periodo di quella che lui definisce “apatia” — un senso di noia che lo ha colto a 52 anni — ha deciso di sfidare sé stesso con il progetto dei “Seven Summits”: scalare la montagna più alta di ciascuno dei sette continenti. Nel 2007 ha raggiunto la vetta del Monte Kosciuszko nel Nuovo Galles del Sud, in Australia; ha proseguito poi con il Kilimangiaro in Africa e l’Elbrus in Europa. Nel 2009 ha tentato l’Aconcagua in Sud America, riuscendo infine a raggiungere la vetta nel 2011. Oggi, a settant’anni, Roberto non ha alcuna intenzione di arrendersi e ha in programma una nuova sfida: raggiungere a breve il primo campo base dell’Everest.
Roberto Lorenzani ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di Grandi Eventi internazionali, tra cui Camel Trophy, R Land Rover G4 Challenge, Land Rover Trek per un totale di 26 anni circa. Per quanto riguarda il Camel Trophy Roberto parla del suo ruolo nella preparazione dei percorsi e nel controllo delle prove speciali. L’evento richiedeva 6-7 mesi di lavoro all’anno, includendo sopralluoghi e preparazione del percorso durante i quali trascorreva 2 o 3 mesi in giungle, deserti e altri luoghi inospitali, selezioni dei team e l’evento stesso.
Roberto racconta che l’aneddoto più significativo e interessante del Camel Trophy riguarda il legame speciale creatosi tra lui e gli altri sette membri della “squadra d’anticipo” — un team di otto persone incaricato di esplorare e tracciare i percorsi delle gare. Tra loro si era sviluppato un vero spirito di fratellanza, nato dalla necessità di vivere e lavorare fianco a fianco in condizioni difficili, durante i mesi trascorsi nelle aree più remote e ostili del pianeta. La squadra, composta da membri di diverse nazionalità con Roberto come unico italiano, era diventata una famiglia: invidie e contrasti erano inesistenti, e ciascuno era sempre pronto ad aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Ogni sera si riunivano attorno al fuoco per cenare insieme, raccontarsi, parlare delle famiglie lontane e, talvolta, aprirsi completamente senza riserve. Questo episodio è una grande dimostrazione di come uscire dalla propria zona di comfort possa migliorare le dinamiche di un team, rafforzando i legami tra i membri e favorendo interazioni preziose per il successo comune.
Ex giocatore di rugby, ha militato nel Rugby Noceto e successivamente è stato tra i fondatori del Rugby Colorno, dove ha giocato fino al 1985, completando una carriera di circa 15 anni. Ha conseguito un attestato universitario Interfacoltà in Scienze Motorie presso l’Università di Torino e un attestato dall’Università di Parma, completando un corso di alta formazione in Organizzazione dello Sport e dello Spettacolo Sportivo partecipando a corsi intensivi di 120 ore tenuti da manager e direttori sportivi, dove ha acquisito competenze significative nella gestione di impianti e squadre sportive. Come speaker motivazionale per aziende e organizzazioni, Roberto condivide le proprie esperienze di impegno e determinazione, ispirando gli altri a perseguire i propri obiettivi con costanza e determinazione.
Consulente per viaggi, spedizioni e trasmissioni televisive: “L’isola dei Famosi” (Rai 2) per i primi 10 anni della trasmissione, anni in cui la produzione aveva previsto un corso di sopravvivenza prima dell’arrivo dei partecipanti sull’isola; “La Talpa”, Wild (Italia Uno), Big Fish (Sky), Coach di Brat Camp (Italia 2).
La vita di Roberto Lorenzani è un esempio straordinario di dedizione, resilienza e spirito d’avventura. Dall’expertise acquisita in ambienti estremi alle esperienze come Mental Coach e motivatore, ha saputo trasformare le sfide in opportunità di crescita e ispirazione. La sua storia dimostra che l’uscita dalla propria zona di comfort può rivelarsi uno strumento potente per il miglioramento personale e professionale, stimolando il coraggio, la coesione di gruppo e la capacità di adattamento. Con nuovi progetti all’orizzonte, Roberto continua a testimoniare come l’impegno e la passione possano fare la differenza nella vita di ciascuno di noi.