Dopo 7 anni tra Padova e Milano si torna a lavorare a Verona, a casa. Nei primi 2 mesi mi godo il comfort di non dover più prenotare treni, gestire un’altra casa (bollette, pulizie, ecc.) ho più tempo per le bambine, e per i miei hobby come fare sport, leggere ed andare a cavallo.
In una giornata di ferie decido di andare a visitare un maneggio dove leggo che fanno attività con aziende; penso “interessante” queste ragazze abbinano la loro passione al mondo del lavoro!
In quell’incontro capsico che la loro attività ha a che fare con il mondo del coaching ed inizio a macinare dei pensieri: ho più tempo a disposizione, meno spese, mi piacerebbe fare qualcosa che mi dia un boost professionale…
Ho sempre lavorato nel mondo HR ed affini, il tema del Mental Coaching è ormai diffuso, molti colleghi hanno fatto corsi e acquisito certificazioni, mi sono spesso ripromesso di provare a capirci un po’ di più ma non c’è mai stata l’occasione, forse questa è la volta buona!
Ed è così che decido di iniziare il mio percorso con Mental Training Italy con l’idea che mi sarà utile professionalmente e non solo…
Dopo circa un mese di attività, scopro che devo operarmi alla spalla, una recente lesione al tendine è peggiorata ed è necessaria l’operazione, con conseguente stop alle attività sportive, riabilitazione e quanto ne consegue.
Sono abbastanza sconfortato, visto il tempo a disposizione avevo altri piani per la primavera!
In questo momento capisco che l’esperienza che sto facendo con Mental Training Italy mi può aiutare e l’interesse passa da professionale a principalmente personale.
Inizio ad applicare quanto sto apprendendo alla mia situazione e così il percorso clinico previsto da canonico iter medico diventa la mia Roadmap!
Definisco l’obiettivo finale, le tappe previste, il calendario da rispettare con ostacoli e soluzioni!
Già questo passaggio mi aiuta ad affrontare i diversi step con un altro spirito, e di pari passo con i diversi strumenti rappresentati da Alberto nelle diverse sessioni affrontate il “supporto” del Mental Coaching si fa più intenso.
Oltre al fatto di avere un percorso, e quindi un obiettivo, ben definito e strutturato da perseguire mi sono risultate molto utili in particolare due tra le tecniche via via affrontate: il Dialogo Interno e la Visualizzazione.
Il Dialogo Interno mi ha accompagnato durante la parte di terapia; grazie alla consapevolezza derivata dalla presa di coscienza di questa dinamica mi stavo rendendo conto che spesso mi giravano in testa pensieri tipo «non ce la farò, non tornerò più come prima” ecc.
Ho iniziato dapprima a riconoscere questa dinamica che ora riconosco spesso, un po’ come quando si vedono le figure nelle illusioni ottiche e poi non si riesce più a non vederle!
Prima dell’esperienza con Mental Training Italy era come se il dialogo interno fosse sottovoce, sussurrato, di fatto ne percepivo solo gli effetti; riconoscerlo ed “affrontarlo” ne ha capovolto gli effetti…
Ho iniziato a gestire il Dialogo Interno, quindi dopo il “riconoscimento” c’è stata la “valutazione” la “modifica”, questo ha cambiato il vissuto e anche le prestazioni, il concentrarsi sul presente in modo positivo e razionale ha modificato completamente il vissuto.
Le numerose sedute in piscina ed in palestra erano accompagnate da “questo non riesco a farlo”, “sarà come l’ultima volta”, “faccio pena” e così via.
Una volta riconosciuti e isolati questi pensieri diventavano “pensa una cosa alla volta”, “questa è la volta buona” e tra un respiro e l’atro la seduta migliorava e procedeva serena.
Sono sicuro che senza l’esperienza nel Mental Coaching la negatività avrebbe preso il sopravento rendendo tutto più complicato. Grazie a questa tecnica la Roadmap procedeva dritta verso l’obiettivo!
Finora ho sempre parlato al passato ma in realtà sono ancora nella Roadmap perché l’obiettivo finale è tornare a sciare nella prossima stagione.
Per questo sto provando ad usare la Visualizzazione, mi aiuta ora nel prepararmi fisicamente in palestra e poi sulle piste avrò ulteriori benefici dall’allenamento – anche mentale – svolto!
Quando sono in palestra per rinforzare la muscolatura, mi concentrato sull’esercizio e isolato dal resto mi vedo sulla pista, a fare i movimenti necessari e riuscire nella mia piccola impresa.
In questa fase l’approccio del Mental Coaching mi aiuta a dare un senso alle mie attività di preparazione così come previsto dalla Roadmap, vedremo sulle piste quanto mi sarò allenato – anche mentalmente – bene.
Non so se avrò i risultati del Major Nesmeth ma quella è l’ambizione!!
Se dovessi riassumere o meglio estrapolare il “principio attivo” di questi mesi direi che il percorso mi ha insegnato ad essere consapevole di quanto può influire l’aspetto mentale, ma soprattutto di come si può allenarlo e quindi influenzarlo.
Non di secondaria importanza è il padroneggiare le tecniche apprese, ma per questo servono pratica ed esperienza, certo è che sapere che si può fare e come farlo è già un grande bagaglio per i prossimi obiettivi!
Grazie!