Il Mental Coaching: A un passo dal successo

Written by on 27/06/2024

Immagina che stai iniziando la tua attività. Ti sei comprato tutto, credi nel tuo prodotto ma non sai esattamente come muoverti. Non sai che passi fare, e magari all’inizio le cose non vanno esattamente come avevi sperato. Ti piacerebbe avere qualcuno che ti aiuta a trovare esattamente le idee che ti servono?

Hai un evento importante. Sei preparatissimo, hai da presentare delle idee innovative, ma l’ansia ti attanaglia. Hai paura di non essere all’altezza della situazione. Ti senti goffo e impacciato, e temi che non sarai in grado di esporre bene le tue idee.

Ti piacerebbe che qualcuno ti mostrasse la “trappola mentale” che ti impedisce di essere performante, e ti permettesse di andare a parlare di fronte a tutti e persuaderli delle tue idee? Ti piacerebbe, ma non hai il tempo di andare quattro anni da uno psicologo. 

Sei fortunato, perché con ogni probabilità non ti serve lo psicologo…Ti serve il MENTAL COACH, una persona che ti guida e ti fa prendere coscienza di te stesso e delle tue capacità. Ti aiuta ad instaurare un dialogo positivo con te stesso, a fare chiarezza sui tuoi obiettivi e ti insegna a trovare le strategie migliori per raggiungerli, aiutandoti a guardare la realtà da nuove prospettive, superando i tuoi limiti e sviluppando le tue potenzialità.

Attraverso delle tecniche specifiche, il Mental Coach ti aiuta a far emergere il meglio di te, accrescendo la fiducia in te stesso e nei tuoi mezzi. Ti aiuta a mettere a fuoco le tue idee e i modi più efficaci per portarle avanti. Ti motiva, ti dà orientamento e conforto, e ti aiuta a gestire meglio le emozioni.

Numerosi fattori psicologici – positivi o negativi – influiscono sulle attività che svolgiamo ogni giorno, qualunque esse siano. Avere sotto controllo questi fattori psicologici, migliora la qualità della vita e il livello della performance in tutte le nostre attività quotidiane: la sfera personale, lo sport, il lavoro, lo studio, ecc. 

Il mental coach, attraverso lo strumento del linguaggio e di tecniche ben precise, riesce a far chiarezza nel tuo pensiero e lo porta ad essere performante rispetto a qualunque obiettivo ti sia prefissato. Se si dovesse sintetizzare in una frase il lavoro del mental coach, si potrebbe dire:

“Tu prestami la tua la tua mente, ti insegno a usarla e poi ci fai quello che vuoi!”

La peculiarità del Mental Coach rispetto ad un consulente specializzato è che mentre il consulente ti offre una soluzione preconfezionata al tuo problema, il mental coach ti mette in condizioni di trovare da solo la soluzione, potenziandoti alla sorgente.

Immagina di essere un piazzaiolo che vuole capire come accrescere la propria attività. Se ti rivolgi a un tecnico – magari un pizzaiolo più esperto di te – riceverai consigli basati sulla sua esperienza, e tu non potrai fare altro che metterli in pratica in una qualche misura, sperando che funzionino. Se va male – e prima o poi qualcosa va sempre storta! –  dovrai chiedere aiuto a un altro esperto e così via ogni volta che qualcosa non andrà come avevi sperato.

 Se invece ti rivolgi a un Mental Coach, questi farà in modo che sia tu l’esperto da consultare, potenziando le tue stesse capacità e insegnandoti a usare la tua mente in modi sempre più efficaci. E una volta che sarai in grado di trovare tu stesso le soluzioni che ti servono, non avrai bisogno di affidarti all’esperienza o alla conoscenza di altri.

Non solo, infatti, troverai le soluzioni per raggiungere l’obiettivo prefissato in quel momento, ma anche qualsiasi altro obiettivo futuro, ed anche in ambiti diversi. Questo perché la tua mente sarà semplicemente “strutturata per funzionare meglio”.

Immaginiamo la mente come un super computer. 

Si potrebbe dire che la consulenza da parte di uno specialista equivalga all’acquisto di una nuova periferica, qualcosa di esterno al computer, che serve ad “aiutarlo” a fare una cosa (ad esempio una scheda audio serve per fare musica, ma non può fare altro). 

L’assistenza del mental coach, invece, è paragonabile alla sostituzione del processore del computer con uno più potente. Dotato di un nuovo processore centrale, il computer migliorerà le sue prestazioni in tutto ciò che fa. 

Mi piace chiamare il mental coach come il “sabotatore di false credenze”. La mente brulica di convinzioni che intralciano il nostro percorso di crescita e ci impediscono di realizzare i nostri obiettivi e lo sviluppo del nostro vero potenziale. 

La parola ha un potere enorme sul pensiero. Lo rende capace, lo struttura, lo articola. Capiamo davvero una cosa quando la sappiamo descrivere. E quanto più accuratamente la descriviamo, tanto più accuratamente la capiamo. La parola chiarisce, motiva, descrive, cura, emoziona, e addirittura ha il potere di conferire nuove forme alla realtà, trasformandola da “un groviglio incomprensibile di problemi” in una “infinita serie di possibilità alternative”. Una visione estremamente potenziante, secondo cui il problema stesso può diventare la condizione necessaria perché avvenga la nostra evoluzione personale, in un rovesciamento radicale del punto di vista!

Quando la comprensione della realtà muta, cambia anche in nostro modo di reagire ad essa, ed è proprio da questo processo che si innesca un cambiamento nel corso degli eventi. Una reazione a catena di buone intuizioni, azioni, risultati, e conferme. Un circolo virtuoso che conduce al successo.

Attraverso il dialogo, il mental coach ti porta a scoprire le tue vere potenzialità e a sfruttarle per raggiungere il tuo obiettivo. E lo fa passo dopo passo, aiutandoti a trasformare il tuo assetto mentale, che è la chiave del tuo successo.

Ho vissuto l’efficacia di questi principi in prima persona.

Io sono una sportiva, ex pallavolista, attualmente beach tennista. Durante questo percorso di formazione, ho cercato di applicare su me stessa le informazioni che studiavo, e ho visto migliorare il livello delle mie performance esponenzialmente.

Il lavoro sulla mente e sui suoi meccanismi è stato la chiave del successo di numerosi astri dello sport. Il campione del tennis Bjorn Borg, veniva chiamato “il tennista alieno” per via dell’indifferenza che mostrava durante le sue performances. Nessun avversario ha mai avuto la soddisfazione di aver visto Bjorn Borg preoccupato o anche solo impensierito durante un match. Che fosse in vantaggio o svantaggio, Borg proseguiva il match impassibile, e quasi sempre vinceva. La sua indifferenza distruggeva psicologicamente qualsiasi avversario. Il suo gioco era preciso e impeccabile. Ogni suo colpo era deciso e sicuro. Sapeva esattamente cosa fare, come farlo e quando farlo. 

Quando gli fu chiesto quale fosse il segreto della sua flemma in campo, lui rispose laconicamente: “Per me esiste solo il punto che sto giocando. Niente prima. Niente dopo. Non penso al set, alla partita, al torneo. Esiste solo il punto che sto giocando.” 

Un punto dopo l’altro, Bjorn Borg ha riscritto la storia del tennis. E lo ha fatto “con la sua mente” molto più che col suo braccio fatato. 

Nel mio piccolo, ho iniziato a concentrarmi sugli obiettivi a breve termine, a stare nel momento presente, provando a concentrarmi sui dettagli, sul qui e ora. 

Ho iniziato ad avere meno ansia, ad essere più distaccata rispetto al risultato della partita, rispetto alla classifica, rispetto alle reazioni del pubblico. Ho imparato a concentrarmi. A mettere a fuoco i movimenti, a pensarli prima e quindi a farli meglio. Questa sensazione di avere “tutto sotto controllo” mi ha rilassata. Ho iniziato a parlarmi con gentilezza, a essere meno critica e più complice di me stessa. Ho iniziato a gestire le mie emozioni, a prevedere l’andamento della partita, a visualizzare le possibili mosse dell’avversario e le mie contromosse. Ma soprattutto ho iniziato a sorridere e divertirmi. E quando ci divertiamo a fare qualcosa, di solito la facciamo molto meglio.

Sono migliorati molto anche gli allenamenti. Tutto, da quando mi preparo l’attrezzatura a quando faccio il tragitto per arrivare ai campi. Come sono vestita. Che colpi proverò, che esercizi farò. Ho imparato a fare un check up di come mi sento. E per ogni punto “negativo” che trovo (oggi sono stanca, oggi c’è freddo, non ho riposato bene, ecc) provo a trovare soluzioni, strategie per risolverlo (mi concentro sulla tecnica in modo di limitare gli spostamenti, faccio un buon riscaldamento e prendo con me l’attrezzatura adatta, ecc.). Visualizzo il mio allenamento. Provo a immaginarlo in modo più dettagliato possibile, come in un film mentale. Provo a vivere le sensazioni, le emozioni. Immagino i profumi, i suoni, la sensazione della sabbia sotto i piedi. E immagino di essere perfettamente in forma, capace, padrona della situazione. Mi immagino concentrata, preparata, intuitiva. Vincente. 

La preparazione fisica è solo una parte della preparazione al match. La preparazione mentale è altrettanto importante.

Naturalmente, un cambio di mindset come questo non avviene tanto facilmente. La mente tende a distrarti dal momento presente, proiettandoti a volte nel passato (“andrà come la scorsa volta…”), a volte nel futuro (“Andrà disastrosamente, vedrai…”), oppure ti porta a focalizzarti su elementi esterni (“cosa penserà la gente che mi sta guardando”, “sto facendo una brutta figura”, ecc) riducendo la tua capacità di concentrazione e quindi, conseguentemente, compromettendo la tua performance e il tuo risultato. 

Oggi posso dire che grazie al mental coaching ho capito come “controllare” la mia mente e renderla più capace di farmi ottenere buoni risultati, con metodo, maggior lucidità, maggior serenità, e facendomi sentire più sicura, più capace e sempre…a un passo dal successo!

“Tutto ciò che siamo è generato dalla mente.
È la mente che traccia la strada.
Come la nostra ombra incessante ci segue,
così segue il benessere quando parliamo o agiamo con retto pensiero”
– Siddharta Gautama, Buddha

Hath For Morning Creepeth Female God

Green god they’re. Fruit void you kind open given. Yielding she’d herb was may beast face have blessed. Seed and whose, have doesn’t given firmament Third all so won’t forth good. Kind. Gathering was. Under firmament. Second likeness. Place fourth firmament.

The Darkness Our

Land. Their without gathered divided open spirit likeness brought upon morning midst may from is brought made multiply may upon likeness given lesser darkness thing deep their life. Gathering.Hath dry. Whales said be their isn’t let the set multiply every let stars and also dry third together every fourth. Male saying fifth whales seas heaven above subdue creature darkness. Gathered itself. May made, winged. Fill which doesn’t.

Creature signs day waters tree can’t fruitful there in saying fruitful you’re signs saw whales dry without place winged living gathering midst female one, open him it gathering life unto they’re, she’d unto let. So i. In Brought fifth fifth.

They’re Our They’re

Thing give. Great whales one beginning. Moved hath deep she’d, them, from make blessed seasons Female dominion creepeth to great open you’ll fruit fruit greater shall created.

 

Dominion us he doesn’t creeping good land have night make light two in female life years after him replenish make and, face you’ll he together fourth beginning life, wherein fourth fourth herb make itself she’d day lights grass saw unto over third of you’re.

Stars a moving god let image his for heaven spirit. Years without. Days. Don’t they’re very very fly was you’re divide.

Lights They’re Let After Can’t One Abundantly In

Creeping had greater Greater day third for divided night earth creepeth third. Seas hath above of there fifth us years they’re forth. Given wherein a Forth multiply void yielding that sixth over spirit herb. Gathered creeping behold which was he.

Make replenish so darkness he wherein. Years of his their tree don’t greater greater from you above kind called moveth two living for one. Bring own. There was good lights darkness. Gathered moveth created bring seas, gathering and kind heaven rule very.


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