Cambiamento è una parola che spesso fa scattare in noi un brivido, fa tendere i nostri muscoli come se con esso dovessimo combattere o scappare, neanche si trattasse di un pericoloso predatore di cui aver paura. Invece il cambiamento è l’unica costante nell’universo e nella nostra vita, addirittura aggiungerei, per fortuna.
Pensate se nulla cambiasse dalla nascita alla nostra morte, sarebbe quantomeno tragico. Certo a volte ci sembra che tutto stia andando nella giusta direzione e di punto in bianco una mano invisibile butta per terra il mazzo nella nostra partita fortunata. Ma siamo sicuri fosse la partita ideale o semplicemente ci eravamo abituati a quella determinata situazione e nemmeno ci rendevamo conto fosse necessario uno scossone alla nostra vita?
Dunque, avendo variabili infinite, non possiamo dominare e neppure controllare il cambiamento, ma possiamo scegliere come reagire ad esso. Possiamo per esempio risvegliare il potere della bellezza che dimora in ciascuno di noi e in ogni cosa, perché siamo l’unica forma di vita che la può sperimentare, così come la capacità di trovare il vantaggio o il dono negli angoli più remoti e bui dei nostri accadimenti. Sarà un’esperienza a tutto tondo che coinvolge la mente e il cuore e che nasce dalla volontà di vedere la perfezione in ogni dove, persino in quello che a prima vista pare tutto nero.
Ovviamente non è subendo passivamente il cambiamento o disperandoci quando avviene, che questo fenomeno immutabile potrà tornarci utile. Solo scegliendo di cogliere i vantaggi che esso ci porta, anche se a volte piccoli, difficili da notare e magari non immediati, che potremo trovare il giusto modo per affrontarlo e addirittura potrebbe essere per noi il momento di cogliere importanti insegnamenti.
Come possiamo fare? Prima di tutto ci vuole la volontà di dare un nuovo significato agli accadimenti, togliere la patina convenzionale con cui li abbiamo ricoperti per ridar loro una nuova luce. Il ritrovamento del vantaggio o del dono ci porta oltre l’esperienza dolorosa fino ad incontrare la saggezza che essa può portare.
Insomma, spegniamo il cervello e affidiamoci, smettiamo di fare calcoli, di quantificare ciò che abbiamo perso o di trovare i difetti nella nuova situazione! La felicità è una scelta che possiamo fare per ogni momento della nostra vita, prendendola per com’è, senza preoccuparci troppo di come mai un cambiamento, anche se doloroso, è avvenuto, ma concentrando le nostre energie su come possiamo fare per ricominciare.
Di fatto non ci sono situazioni irrisolvibili quando crediamo che la nostra vita abbia un senso.
Non dobbiamo mai mettere in discussione la nostra capacità interiore di compiere mutamenti e, se vogliamo dirla in due parole: niente scuse! Possiamo stilare regole, preparare nuove visioni, seguire istruzioni semplici o complicate, ma niente ci renderà immuni al cambiamento. Una sola condizione, sempre la stessa, dovrà accompagnarci per il resto della vita, ed è considerare che ogni felicità comincia da un pensiero libero nella nostra mente.
Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti – Charles Darwin –