Il libro del mese

Written by on 04/02/2025

Recensione volume “La generazione ansiosa”, di Jonathan Haidt, Rizzoli, Milano, 2024.

A cura di Albertina Pretto

Secondo i dati dell’UNICEF pubblicati in “The State of Children in the European Union” (2024), circa 11,2 milioni di bambini e adolescenti soffrono di disagi mentali ed emotivi: di questi, 5,9 milioni sono maschi e 5,3 femmine. Nella fascia di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione.

Cosa sta succedendo ai nostri figli?

Jonathan Haidt, professore di leadership etica alla Stern School of Business della New York University, ha analizzato a fondo le cause (e in parte anche le potenziali soluzioni) di questa epidemia di disagi; inutile, infatti, promuovere vari trattamenti per dette problematiche, se prima non si comprende ciò che sta causando gran parte di questi disturbi.

“Ciò che differenzia le generazioni va oltre gli avvenimenti che vivono i bambini (come guerre e depressioni) e comprende i cambiamenti nelle tecnologie che usano (radio, poi televisione, computer, internet e iPhone)” (p. 14). La tesi centrale di questo libro è che due tendenze educative – iperprotezione nel mondo reale e scarsa protezione nel mondo virtuale – siano le principali ragioni per cui i bambini nati dopo il 1995 sono diventati una “generazione ansiosa”.

La generazione nata dopo il 1995, generalmente nota come Generazione Z (o Gen Z), è quella che segue i Millennial, ossia i nati tra il 1981 e il 1995. Alcuni autori affermano che la Gen Z termina con l’anno 2010 e propongono il nome di Generazione Alfa per i nati dopo quella data, ma Haidt crede che la Gen Z non avrà una data conclusiva finché non cambieranno le condizioni dell’infanzia che rendono i giovani tanto ansiosi.

Questo libro, molto utile per genitori, insegnanti ed educatori, si rivela una lettura essenziale per chi si occupa di teen coaching (e non solo).



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